Anemicinema


la ragazza del lago (2007) recensione di di girolamo

laragazzadelagopost.jpgregia: Andrea Molaioli
interpreti: Toni Servillo, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Omero Antonutti
durata: 95 minuti
nazionalità: Italia

Se avete letto che si tratta di un giallo e vi attendete suspense, intrigo e finale a sorpresa questo film vi deluderà, cambiate programma. Se avete letto recensioni che parlano di un finale poco convincente e che non basta un grande attore (Servillo) a fare un buon film non date retta, quante volte non siete stati d’accordo con i critici. Se invece volete guardarvi qualcosa di nuovo che fa dell’understatement piuttosto che degli effetti speciali la sua cifra stilistica, che si esprime con chiarezza, con toni pacati ma senza gridarvi nelle orecchie, che tratta di sentimenti forti con prudente rispetto allora credo proprio che l’opera prima di Molaioli vi piacerà.
La macchina da presa esplora senza invadere quel nord-est d’Italia molto spesso filmato negli ultimi anni con risultati, a mio avviso, diversi: mediocri (La sconosciuta), buoni (La giusta distanza), ottimi (Primo amore) ma si tiene alla larga dall’attualità politica e dai temi del razzismo o dell’immigrazione. C’è un riferirsi diretto alla cronaca, a quella cronaca che da Cogne va ad Erba e poi a Garlasco e quindi a Perugia e domani a chissà quale altro municipio d’Italia per riempire i telegiornali.
Anche nel paesino veneto c’è stato un omicidio e passo dopo passo le indagini del Commissario Sanzio esaminano tutti i possibili potenziali assassini che costituiscono veri e propri stereotipi di sospettati sospetti degli italici casi giudiziari cari al vespapensiero. Ma la caccia al colpevole, l’indagine per scovare il male e ficcarlo in gattabuia, lascia a poco a poco il posto alla scoperta della tragica dolorosissima verità che non può certo soddisfare l’assurda sete di giustizia del telespettatore.
Il film parte con un ritmo serrato e scena dopo scena rallenta per concludere in un mesto e delicatissimo pianissimo capace di commuovere o meglio di muovere le nostre emozioni. In questo senso potremmo definirlo un anti-thriller.
Colui che conduce le indagini, un Toni Servillo tanto bravo nel costruire il suo personaggio da farci dimenticare l’amatissimo Di Girolamo de “Le conseguenze dell’amore”, in realtà costituisce il vero indagato a cui sovente vengono poste domande imbarazzanti quali (cito a memoria): “Come ha fatto una bella donna a sposare un uomo scostante come lei?”.
Davvero bravi tutti gli attori, Fabrizio Gifuni e Valeria Golino, ma anche un superbo Omero Antonutti.
Se smetti di cercare il male trovi il dolore e con esso, a sorpresa, un sorriso.

recensione di: Di Girolamo

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3 commenti so far
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Io Servillo lo amo!

Commento di Edo

io anche, ormai il migliore in italia..

Commento di anemicinema

[…] cristian: […]

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